- Alcmeone
- Uccise la madre Erifile, colpevole di essersi invaghita di un monile offertole da Polinice se gli avesse rivelato il nascondiglio del marito Anfiarao che si era nascosto per non partecipare alla guerra dei Sette contro Tebe, Erifile tradì il marito che trovò la morte a Tebe. Per il fatto di essere diventato matricida Alcmeone fu tormentato dalle Erinni e perduto il senno giravagò a lungo finchè fu ospitato da Tegèo re di Psofi e ne sposò la figlia Alfesibèa alla quale donò il monile che egli aveva strappato dal collo della madre. Ma dato che non aveva ancora recuperato il senno continuò a girovagare finchè si fermò da Acheloo dove finalmente recuperata la ragione ne sposò la figlia Calliroe che gli diede due figli Acarnana ed Anfotero. Per accontentare Calliroe con la scusa di volerlo consacrare ad Apollo nel tempio di Delfi si fece restituire da Alfesibea il triste monile, ma, sparsasi la voce del suo inganno egli fu ucciso dai fratelli di Alfesibea. Calliroe disperata chiese ed ottenne da Zeus che i suoi figli passassero repentinamente da infanti ad adulti per divenire i vendicatori del padre, Acarnana ed Anfotero riuscirono così ad uccidere tutta la famiglia di Tegèo.
Dizionario dei miti e dei personaggi della Grecia antica . 2012.